In memoriam di Ugo Avalle

Sabato 7 aprile 2018 è morto Ugo Avalle all’età di 55 anni.
Grande appassionato di tecnologie libere e delle applicazioni alla didattica e alla sanità, insegnava Informatica al Corso di Laurea in Infermieristica al Polo Formazione Officina H.
Ci siamo conosciuti in quel contesto perchè mi invitava a tenere un seminario sugli aspetti etici dell’informatica agli studenti del corso.
La prima volta che si siamo incontrati però con più calma è stato di fronte a un caffè combinato da Massimo Savio, che ci conosce entrambi, nell’autunno 2010. Tema della conversazione: come contestualizzare il pensiero olivettiano nel XXI secolo, in particolare partendo dalla filosofia della “conoscenza come bene comune”. Da quella conversazione nasce l’idea di una “Accademia” per il mondo dell’Hardware Libero e del Software Libero, per rappresentare anche un riferimento “geografico”, un luogo fisico in un mondo quasi esclusivamente virtuale e de-localizzato.
Un’Accademia che si pone come “… punto di incontro per la diffusione di cultura informatica, di conoscenza aperta e di alta formazione, creando così opportunità per la nascita di nuove imprese basate sulla conoscenza e occasione di importanti riduzioni della spesa informatica nel rispetto di un approccio etico e sostenibile” (estratto dal documento “Proposta per una Accademia dell’Hardware e del Software Libero dedicata a Adriano Olivetti”, Novembre 2010).
La proposta viene accolta, discussa e approfondita con la più estesa comunità di persone che da molti anni a Ivrea e nel Canavese porta avanti questi temi e organizza ogni anno il Linux Day: il gruppo IvLug (Ivrea Linux Users Group), nodo eporediese della comunità italiana del software libero. Nasce formalmente l’accademia come associazione culturale “onlus”, presidente è Ugo Avalle.
Il primo Febbraio 2011 viene inaugurata l’Accademia presso il Polo Formazione di Ivrea, con una lezione magistrale del Prof. Angelo Raffaele Meo, professore emerito del Politecnico di Torino, grande pioniere dell’informatica italiana e capo della Commissione per il software a codice sorgente aperto nella Pubblica Amministrazione nel 2007.
Da quel Febbraio 2011, Ugo Avalle porta avanti una miriade di iniziative, da corsi di alfabetizzazione informatica a seminari di approfondimento sul tema della conoscenza come bene comune, da corsi introduttivi al software libero fino a corsi specialistici su Linux. Solo alcuni esempi: naturalmente, ogni anno, il Linux Day, nel 2013 Ivrea ospita “Didattica Aperta” l’evento nazionale dedicato al “Libero accesso a software e saperi nella Scuola e nell’Università“; ma forse l’evento più importante è nel 2015: la Conferenza Nazionale sul Software Libero. Per l’occasione viene a Ivrea Richard Stallman, fondatore della Free Software Foundation (1).
Più recentemente Ugo Avalle si dedica alla progettazione di un vero e proprio master universitario dedicato alle applicazioni dell’informatica in sanità. Le ultime conversazioni che abbiamo avuto sono dedicate al lancio del movimento Slow Tech, per un’informatica buona, pulita, e giusta. Il miglior modo per ricordarlo è forse proprio questo, oltre a rievocare i momenti più coinvolgenti che abbiamo vissuto insieme, portiamo avanti progetti guardando al futuro perché, citando Adriano Olivetti, del quale Ugo Avalle era un grande conoscitore: “… in me non c’è che futuro(2).
Ciao Ugo, riposa in pace.
Norberto Patrignani
Ivrea, 9 Aprile 2018

(1) Stallman nel 1985 scrive il “free software manifesto” che segna la storia dell’informatica, con la dichiarazione della libertà di eseguire, studiare e adattare, copiare e distribuire, migliorare il software, incluso l’obbligo di ri-distribuirlo con le stesse libertà; dall’unione del suo software (il famoso GNU) e dai contributi del 1991 del giovane finlandese Linus Torvald nasce il primo sistema operativo libero della storia dell’informatica: Linux.
(2) “In me non c’è che futuro”, è il titolo di un documentario, un ritratto originale di Adriano Olivetti, firmato dal regista Michele Fasano, 2011.